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COLLEPARDO
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Collepardo, piccolo paese del Lazio meridionale, in provincia di Frosinone, conta attualmente 900 abitanti, di cui circa 600 nel Centro Storico.

Incerta la data della sua fondazione, anche se la presenza nel territorio collepardese di avanzi di mura cosiddette “pelasgiche” dimostra che una piccola comunità era qui insediata fin dai tempi più remoti.

L’origine del paese va sicuramente ricercata nella prima metà del VI secolo, in località denominata “Castello di Trisulti”, al tempo in cui Teodorico il Grande, re degli Ostrogoti, nel suo passaggio dalle Alpi alla Sicilia, occupò le terre del Lazio inferiore, organizzando i pastori nomadi in singole comunità parzialmente autonome. Del tutto infondata è invece una leggenda che, non suffragata da documenti né riscontri storici, vorrebbe che il paese fosse stato fondato da alcuni cittadini della vicina Alatri che, per sfuggire alle orde barbariche di Totila, si rifugiarono in queste zone.

Pare, comunque, che la presenza in tale territorio di numerose linci o gatti selvatici (volgarmente gattopardi) abbia dato origine al nome Collepardo (colle del gattopardo). Lo stemma araldico del Comune reca infatti l’effigie di un felino che si disseta in un torrente.

Ben presto dal primitivo insediamento gli abitanti cercarono spazio più ampio e comodo in località detta “Adragone” o “Atricone” (l’odierna frazione Civita), da cui successivamente si spostarono nel luogo ove sorge l’attuale paese. Esso con molta probabilità risale al periodo del cosiddetto incastellamento, e cioè ai secoli IX e X, quando si cinse di mura e torri possenti che lo resero un baluardo inespugnabile e che, continuamente restaurate e trasformate, ancora oggi ne circondano la parte più antica.

Nel corso dei secoli Alatri ha sempre accampato pretese sul territorio di Collepardo e promosso continue lotte armate per il suo possesso. Ma con l’elezione a Papa del cardinale Oddone Colonna, che prese il nome di Martino V, il territorio di Collepardo fu da questi concesso alla sua famiglia a partire dal 1422. In tal modo Collepardo si sottraeva per sempre all’odiato dominio di Alatri, anche se le diatribe continuarono violente per le delimitazioni dei confini tra i due comuni. Tornava così in mano ai Colonna quel territorio nel quale possedettero il già citato “Castello di Trisulti”, da essi stessi distrutto nel 1300 perchè divenuto ricetto di pericolosi briganti.

Nel XVI secolo il governo effettivo del paese passò ad un ramo dei Tolomei di Siena, che, scacciati dalla loro città a seguito di lotte intestine, si trasferirono a Collepardo e, imparentatisi con la locale famiglia dei Lattanzi, diventarono per lungo tempo i fattori di casa Colonna, indirizzando di fatto il governo locale.

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